Antiche e moderne traduzioni della Bibbia
Sebbene il greco, la lingua originale del Nuovo Testamento fosse molto diffuso, il bisogno di traduzioni fu comunque avvertito molto presto.
La traduzione in latino fu approntata agli inizi del secondo secolo. Ed Agostino, il famoso “padre della chiesa” vissuto nel III secolo, poteva lamentare: “non appena chiunque si trovasse in possesso di un manoscritto in greco, e si considerava capace di avere una qualche dimestichezza con entrambe le lingue, (per quanto poca potesse essere), si azzardava a farne una traduzione”, citato da Bruce Metzger, The Text of the New Testament, pag. 67.
La Versione latina antica è quindi in realtà una serie di traduzioni che circolavano in Europa e in Nord Africa.
A causa della conseguente confusione, nell’anno 382 d.C. circa, fu commissionata a Girolamo, uomo molto erudito, una revisione dell’antica versione latina. Egli tradusse l’Antico Testamento per primo direttamente ed interamente dalla lingua ebraica originale. La sua è forse la più importante fra le antiche traduzioni della Bibbia, ed è chiamata Vulgata.
Di questa traduzione soltanto sono giunti sino a noi oltre 8.000 manoscritti antichi.
Per molti anni la Vulgata è stata la Bibbia della Chiesa Cattolica e l’unica permessa, quando la chiesa di Roma vietò le traduzioni non autorizzate della Bibbia, in qualsiasi altra lingua che non fosse il latino.
La traduzione Siriaca è anch’essa molto antica: II-III secolo. All’inizio del V secolo, la traduzione siriaca venne rivista e divenne la cosiddetta Pescitta o Vulgata Siriaca che fu in uso generale fra le chiese di lingua siriaca. E’ sopravvissuta in oltre 350 manoscritti giunti ai nostri giorni, e alcuni datano fino al V e VI secolo d.C.
Altre antiche traduzioni sono: la Copta, l’Armena, la Georgiana, l’Etiopica.
Oggi, la Bibbia in tutto o in parte, è stata tradotta in quasi tutte le lingue e dialetti del mondo.
La storia delle moderne versioni della Bibbia, comincia con i movimenti della Riforma e poi con il Protestantesimo.
La traduzione in volgare, nelle lingue comuni, comprese dal popolo, e la diffusione della Scrittura venne promossa dalla dottrina protestante del libero esame, che riconosceva ad ogni cristiano il diritto e la capacità di potere leggere e comprendere la Parola di Dio.
Un ruolo fondamentale l’ebbe subito la King James Version del 1611, che riprendeva i vari tentativi di traduzione precedenti e, in una lingua molto elegante e con grande rispetto per il testo originale che si traduceva, presentò un’opera ai cristiani di lingua inglese che ad oggi non ha rivali.
Nel 1881, con la pubblicazione del nuovo testo critico per il Nuovo Testamento di Westcott e Hort, si approntò una Revised Version (versione riveduta) della King James che ne aggiornava testo e linguaggio. Seguirono molti altri tentativi, ma come ho detto, nessuna traduzione in inglese riescì ad ottenere consensi tanto unanimi quanto la cosiddetta Authorized Version (King James Version).
Molto utilizzata è la New International Version, ma mi sembra più efficace nel titolo che nella qualità della traduzione.
Thomas Nelson ha pubblicato la New (nuova) King James Version, una traduzione del Textus Receptus in inglese moderno che cerca di dipendere il più possibile dalla versione antica.
Giovanni Diodati pubblicò la sua traduzione italiana della Bibbia fra il 1607 ed il 1649. La sua fu la Bibbia dei protestanti italiani. All’inizio del secolo scorso un comitato presieduto da Giovanni Luzzi ne approntò una revisione linguistica e testuale, in base alle nuove edizioni critiche del Nuovo Testamento Greco resesi disponibili, come abbiamo detto, proprio in quel periodo.
Recentemente, nello stesso spirito, è stata presentata al pubblico evangelico italiano la Nuova Riveduta.
A questa preferisco la Nuova Diodati, che mi sembra segua maggiormente la logica di quella antica stupenda traduzione. In italiano, avrà notato il lettore dei miei studi, utilizzo indifferentemente tutte le traduzioni italiane. Stando attento però, dove queste differiscono in maniera sostanziale, a proporre quella più aderente al significato o alla letteralità, a seconda del caso, del testo originale.
La Chiesa Cattolica ha pubblicato diverse traduzioni in lingua italiana. Per qualche tempo ho utilizzato la Nuovissima Versione dai Testi Originali. Quelle cattoliche sono Bibbie annotate, è questo il loro limite: il cattolico ha si libertà di leggere la Bibbia (oggi!) ma non di interpretarla perché questo compito è esclusivo del Magistero della Chiesa Cattolica. E’ un concetto che purtroppo non riesco ad accettare. Il problema di fondo è che, con il libero esame, l’esame sincero della Parola di Dio con la guida dello Spirito Santo mostrano quanti errori si porti dietro dal passato il cattolicesimo. Ma questa è tutt’altra problematica.
Cattolici e Protestanti insieme hanno dato vita ad una traduzione in italiano la “Parola del Signore, la Bibbia in lingua corrente”. Un esperimento da dimenticare: nobile nell’idea, penoso il risultato finale.
Degna di particolare attenzione è la versione della C.E.I. (conferenza episcopale italiana) che trovo sempre più spesso fedele all’originale ed accurata delle altre versioni che consulto.
Per finire mi sento di dovere aggiungere che l’unica Bibbia della quale mi sento di sconsigliare a chiunque la lettura è la cosidetta Traduzione del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova. Ne ho esaminato il testo italiano in due edizioni oltre quello greco-inglese interlineare e credo di sapere ciò che dico. Ho scritto degli articoli in proposito ed un’appendice specifica nel mio libro sulla Trinità.
https://www.giuseppeguarino.com/libri/trinita/
La divinità di Gesù nella traduzione del Nuovo Mondo
Dopo l’età dei manoscritti e quella della stampa a caratteri mobili, oggi siamo decisamente proiettati nella realtà dei documenti elettronici. La Bibbia è disponibile su internet in molte versioni e su varie piattaforme software. Il mio programma biblico preferito è e-Sword, che offre gratuitamente il testo della Luzzi e della Nuova Riveduta. In italiano consiglio “La Parola”.
Di recente ho scaricato la Bibbia, nella versione Luzzi, letta e proposta in files mp3. E’ davvero molto utile poter ascoltare la lettura della Bibbia ovunque, su un lettore o al cellulare.
Con i tanti mezzi che abbiamo a disposizione oggi, davvero l’uomo moderno ha poche scuse da addurre per la sua ignoranza della Verità, se non la pigrizia.
Le app disponibili per smartphone sono davvero un supporto prezioso. Le utilizzo in lingua inglese,ma anche in italiano.
Ai miei fratelli italiani consiglio vivamente l’uso dell’app della “Parola” che continene: CEI, Diodati, Nuova Diodati, Nuova Riveduta, Testo greco originale del Nuovo Testamento e versione greca dell’Antico. Questa l’icona dell’app